Torre dello Spacco della Pietra o Muzza

Camerota, Salerno

Descrizione

Cronologia:

  • 1594 - La torre fu edificata a seguito di una nuova imposizione di tasse nel 1594, di ducati 10.000 per cinque anni, voluta dalla Regia Corte per completare il piano difensivo costiero;
  • 1595 - I lavori ordinati nel maggio del 1595 e affidati a G. de Floriaco, furono completati nei tre anni pattuiti, ma la torre rovinò nel 1600 per mala fabbrica;
  • 1776 - Nel piano delle torri del Regno di Napoli è indicata come Spacco della Pietra ed è inabitabile;
  • 1866 - La torre è compresa nel decreto del Re Vittorio Emanuele II del 30 dicembre 1866; indicata tra le opere militari in disuso che cessavano di essere considerate come opere di fortificazione e quindi alienabili;
  • 2020 - Attualmente è un rudere;

 

Descrizione architettonica:

Le sue dimensioni di base sono di m 11,37 per lato, l’altezza fino al primo piano di calpestio del primo e unico livello raggiunge i m 11,20, inclusa una parte basamentale, che sorge da cm 30 ed è alta m 5,20. Le pareti, incluse quelle del basamento, sono a scarpata.  Le mura persistenti riguardano i resti del crollo di un piano superiore, con le tipiche troniere di coronamento. Le pareti esterne sono formate da pietrame calcareo, di colore grigio scuro, con inserti di piccole pietre bianche; ogni tre o quattro corsi di pietra si trovano i letti di ripianimento, distanti tra loro cm 6-70. Non sono riscontrabili tracce d’intonaco. Una breccia nel muro orientale, in corrispondenza del foro nella volta, di comunicazione tra i due livelli, consentiva l’ingresso alla cisterna a pianta quadrata, che risulta coperta con una volta a botte.

 

Notizie storiche:

Il suo posizionamento è confermato nelle mappe del XVII e del XVIII sec. E dalle ricognizioni settecentesche. La torre fu edificata a seguito di una nuova imposizione di tasse nel 1594, voluta dalla Regia Corte per completare il piano difensivo costiero. I lavori furono completati in tre anni, ma la torre rovinò nel 1600 per mala fabbrica.

Nel piano delle torri del Regno di Napoli redatto nel 1776, la torre è indicata come Spacco della Pietra ed è inabitabile. La torre dello Spacco della Pietra fu compresa nel decreto del Re Vittorio Emanuele II del 30 dicembre 1866, che elencava le opere che cessavano di essere considerate come opere di fortificazione e quindi potevano essere vendute a privati.

 

Mappa